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di Ferruccio Ferrazzi

RITRATTO DELLA SIGNORA ANITA HELG

Olio su tela
cm 75 x 75,5

Biografia Ferruccio Ferrazzi

Nasce a Roma nel 1891. Espone appena sedicenne e stupisce l’ambiente artistico della capitale per l’indipendenza della sua arte. Studia alla scuola libera del Nudo e a quella serale dell’Accademia di Francia. Dopo un viaggio a Parigi, in cui approfondisce lo studio della luce, torna a Roma e la sua arte, ispirata a Cézanne, viene influenzata dal Futurismo di Marinetti. La prima personale si tiene nel 1921 presso la Casa d’Arte Italiana. Dal 1929 insegna Decorazione all’Accademia di Roma; tra i suoi allievi c’è anche Renato Guttuso. Autore di grandi commissioni pubbliche nel periodo tra le due guerre, accademico d’Italia, pur se non iscritto al partito fascista, Ferrazzi patisce un’eclissi da parte della critica del dopoguerra che lo vede ancora come artista ufficiale del Ventennio. Nel 1954 realizza il mosaico Apocalisse del Mausoleo Ottolenghi di Acqui Terme. La sua vita si conclude a Roma nel 1978. Gli ultimi anni li dedica alla scultura. Realizza il complesso scultoreo del Teatro della Vita, che racchiude e completa idealmente il suo lungo cammino nell’arte.

Il dipinto, del 1923, ritrae una donna elegantemente seduta in una posa quasi scultorea, impastata in colori luminosi, ma densi di materia. La signora Anita Helg prende il suo spazio in primo piano e si dona all’occhio dell’osservatore in tutta la sua immagine potente. Con lo sguardo rivolto lateralmente, come a fissare un punto esterno alla tela, la protagonista assoluta della scena, abbozza un mezzo sorriso, restituendo allo spettatore l’enigmaticità e l’altezzosità del suo essere e dei suoi pensieri. La carica emotiva e visionaria è notevole, merito della posa, della gamba accavallata e dello sguardo della donna ritratta, ma soprattutto della pennellata decisa dell’artista, che incornicia il soggetto in uno scenario naturale.