Nasce a Galatina (LE) nel 1892. Studia per poco tempo alla Scuola d’Arte, per poi lavorare presso l’impresa del padre come intagliatore di pietra leccese. Si dichiara sempre orgogliosamente “autodidatta”. Nel 1911 si reca a Roma in occasione dell’Esposizione Internazionale con l’intenzione di fermarsi a lavorare nella capitale. Ci riesce solo dopo un duro apprendistato: sperimentazioni artistiche e ricerche portate avanti nel paese natale. Sono di questo periodo le sculture Il dolore umano (1915) e Il ritratto di vecchio (1917). Gli anni Venti e Trenta sono i più importanti per la sua affermazione artistica: nel 1925 sarà apprezzato alla III Biennale di Roma con Il Vinto e gli saranno affidati importanti lavori dalla committenza pubblica tra cui le statue in travertino del palazzo dell’INA di Roma. Negli anni successivi al Fascismo la sua produzione è dominata dagli altorilievi. La forza dell’arte di Martinez risiede negli elementi di matrice popolare di vita salentina ch’egli ritrae mista alla cultura classica. Muore a Roma nel 1951 lasciando incompiuta l’opera L’offerta ad Esculapio.